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Una nuova decisione presa dal governo di Copenaghen, l’intento e’ quello di fermare la concessione di nuove licenze per l’esplorazione di petrolio e gas nel Mare del Nord e chiudere dal 2050 l’estrazione di idrocarburi dai fondali marini. Un passo importante sinergico all’assai ambizioso piano per ridurre le emissioni di gas serra del 70% entro il 2030, e raggiungere l’obiettivo 0 emissioni nette di CO2 entro il 2050 e, sempre per quella data, aumentare la capacità nazionale di energia eolica offshore di 25 volte. Ricordiamo che questo paese, grazie ai forti venti, è da anni un campione nel mondo del rinnovabile.

Le installazioni quindi prevedono delle centrali che si chiameranno le isole dell’energia, e verranno sviluppate una nel Mare del Nord e l’altra nel Mar Baltico, precisamente sul Rønne Banke a poca distanza dell’isola di Bornholm. Le turbine avranno una capacità di 3 gigawatt e potranno alimentare oltre tre milioni di abitazioni; mentre entro il 2030, fino a 10 gigawatt;

Dalle parole ai fatti

Tutto cio’ che verra’ prodotto, tramite cavi sottomarini rifornirà l’intera Nazione oltre che le regioni settentrionali di Germania e Olanda. I costi stimati sono di circa 28 miliardi di euro e lo Stato danese avrà una quota di controllo su entrambi i progetti coinvolgendo i privati in una public-private partnership. E’ entusiasta il ministro dell’Energia Dan Jorgensen alla presentazione del piano: «Questo è un grande momento per la Danimarca e per la transizione verde globale. Le isole offriranno un grande contributo alla realizzazione dell’enorme potenziale dell’eolico offshore europeo». Jorgensen non nasconde una punta di orgoglio: «Siamo all’alba di una nuova era per l’energia. L’Ue ha fissato l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 con un traguardo di 300 GW di energia eolica offshore. Costruendo il primo polo energetico al mondo con una capacità potenziale di 10 GW, la Danimarca contribuisce in modo significativo a questo ambizioso obiettivo».

Le tre fasi

Tre le fasi previste. In primis, entro il 2023 verrà costruita una cella elettrolitica da 10MW in grado di produrre idrogeno rinnovabile per rifornire bus e camion. A partire dal 2027, l’impianto sarà ampliato a 250MW in virtù dell’energia prodotta dal parco eolico di Rønne Banke/ Bornholm; oltre a produrre idrogeno verde, la centrale sarà anche in grado di combinarlo con la CO2 catturata nell’area della capitale e produrre metanolo destinato ai trasporti navali ed e-keronese per quelli aerei. La terza tappa fissa l’ampliamento della capacità produttiva a 250mila tonnellate di eco-carburanti di vario tipo, grazie a un elettrolizzatore da 1,3 GW. Dulcis in fundo, l’installazione inoltre permetterà all’aeroporto di Copenaghen di ridurre del 30% l’utilizzo di combustibili fossili.